Intervista al chitarrista e YouTuber KARRI HANNINEN. Tra riff thrash e oltre 30mila iscritti…

La video-intervista a Karri Hanninen

WHO WE ARE: il singolo di Adam Wedd feat Blacksmith dedicato alla bellezza dell’umanità durante il Covid

Una canzone dedicata alle persone, per ricordarne l’essenza specie in periodi di assenza. Questa è l’idea che sta alla base di Who We Are, il singolo che il cantautore londinese Adam Wedd ha inciso con Blacksmith. Quest’ultimo, che di nome fa Christoper, è celebre anche in Italia in quanto produttore di successo. Adam Wedd invece ha condiviso il palco anche con artisti di primo piano come Ed Sheeran. Ma ha ancora desideri da soddisfare, tra questi la possibilità di suonare in Italia, cosa che vorrebbe fare nel 2021, quando – si spera – questa pandemia sarà terminata.

La musica di Adam è passata anche in alcuni spot televisivi e cortometraggi del Regno Unito. Per l’occasione il cantautore si è avvalso anche della vocalità di Francesca Di Bassi. Italiana, voce dei Maki Flo, la Di Bassi subentra dopo il primo minuto cantato da Wedd. Ed è un bel sentire in entrambi i frangenti. Alla dolcezza della vocalità dell’inglese si aggiunge quella della voce italiana, che peraltro padroneggia la lingua del brano (l’inglese, per l’appunto) in modo eccellente. Le due voci si stagliano su una base raeggata che viene ulteriormente valorizzata dall’ingresso di Blacksmith, che dà un tocco rap al brano.

Così mentre la batteria diventa più intensa, le rime si rincorrono parlando delle persone che rendono bello anche un periodo come questo. “Non importa cosa crediamo politicamente o religiosamente. Non puoi negare quanto bella sia l’umanità, anche e soprattutto durante questa pandemia”, spiega Wedd. Applaudire il servizio sanitario nazionale, i lavoratori chiave e le persone che riforniscono i nostri supermercati in questi tempi difficili è l’obbiettivo di Who We Are. Riuscito.

Sì, perché la positività aleggia nel brano dal delay iniziale della chitarra alla parte conclusiva, con la voce femminile sugli scudi. Ambiziosa la scelta di cantare a tre voci. Ma si tratta di un’ambizione ben calibrata: il trio infatti quaglia alla perfezione. La qualità musicale non è in dubbio, sublimata da una ottima produzione, che definire cristallina non è metaforico. Lo stick della batteria detta l’andamento iniziale finché il primo vero colpo di rullante annuncia l’ingresso della Di Bassi.

Who We Are ha tutti i crismi per poter diventare un singolo di successo. E se nei paesi anglofoni avranno il vantaggio di poter capire subito le parole, tutto il mondo potrà notare i buoni sentimenti sottesi tra le note.