Intervista a MAX STEFANI: 34 anni di MUCCHIO tra “critici sfigati”. E su SCANZI…

La video-intervista a Max Stefani

PLAYLIST: BES(T) GRUNGE (1988-1994) 10 dischi che hanno cambiato un pezzo di mondo

di Christian Besemer

Per alcuni l’ultima grande rivoluzione del rock, per altri poco più di un fenomeno modaiolo, buono giusto per vendere qualche milionata di camicie di flanella, Doc Martens e jeans strappati. Comunque la si voglia vedere il fenomeno grunge è stato uno degli ultimi fuochi (fatui?) nella storia del rock, prima che tutto a ridosso del passaggio di Millennio si frantumasse e si disgregasse in una miriade di (micro)nicchie di scarso o nullo impatto rispetto alla narrazione pop/mainstream. Questo (soprattutto, ma non solo) a causa dell’avvento del web e delle piattaforme di file sharingNapster per la cronaca vedeva la luce nella primavera del ’99 – e del conseguente mutamento nelle abitudini di consumo del prodotto musicale, divenuto fruibile e gratuito in ogni tempo e luogo, quindi sostanzialmente senza alcun valore. Grunge fenomeno musicale si diceva, ma non solo: anche fenomeno culturale, economico, sociologico (la Generazione X vi ricorda qualcosa?) con tutti gli annessi e connessi del caso: comprese tragedie e fatti di cronaca che colpirono diversi protagonisti della scena.  

Prima avvertenza rispetto alla stesura di questa lista: sono stati considerati – come faremo anche per le prossime liste – solo gli album usciti in un ben preciso arco temporale (1988-1994) riferibile in questo caso alla prima ondata di gruppi che esplorarono il genere. Sono stati, quindi, esclusi tutti quegli epigoni più o meno validi che trovarono maggiormente gloria nella seconda parte degli anni Novanta: Stone Temple Pilots, Bush, Silverchair, Creed, Days of the New, ma anche Foo Fighters nelle loro fasi iniziali. Tutti gruppi che hanno tratto non poca (per non dire totale) ispirazione dalle band che troverete nella playlist qui sotto.

Seconda avvertenza: la lista procede in ordine cronologico considerando gli album più significativi del genere, a prescindere dal fatto che siano i più acclamati o apprezzati dalla critica durante tutto l’excursus delle rispettive carriere. Per fare un esempio relativamente ai Pearl Jam si è optato per Vs. a scapito del (forse) più intrigante Vitalogy e del sempre sottovalutato No Code, entrambi solo marginalmente considerabili all’interno dell’alveo grunge. Stesso discorso (ma al contrario…) per gli Screaming Trees: nel loro caso i primi lavori sono forse più avvincenti e originali di quello qui menzionato, il quale però è senza ombra di dubbio più riconducibile alle atmosfere del Seattle Sound. Altri gruppi come Alice in Chains e Soundgarden, partendo da sonorità più heavy, sono arrivati alla perfetta summa grunge con i lavori sotto indicati. Sono poi stati inseriti due gruppi che hanno gettato le basi per tutto il genere, i Melvins di King Buzzo e Dale Crover e i Green River che con il seminale (leggi sotto) hanno dato vita a due formazioni imprescindibili dell’epopea grunge. La loro versione glam/hard rock, ovvero i Mother Love Bone del primo martire Andrew Wood e dei due futuri Pearl Jam Stone Gossard e Jeff Ament, e la versione più garage/punk, i Mudhoney di Mark Arm e Steve Turner. Menzione d’onore anche per degli outsider come i Love Battery che con i loro primi album non hanno di certo sfigurato di fronte ai mostri sacri di Seattle. Infine impossibile non menzionare l’album simbolo non solo del grunge, ma di un’intera generazione, quel Nevermind che a pieno diritto è entrato a far parte delle pietre miliare della storia del rock. A partire dall’iconica copertina del fotografo Kirk Weddle per arrivare all’inno Smells Like Teen Spirit. E allora visto che ci siamo: here we are now, entertain us!  

Green RiverRehab Doll” (1988)

MelvinsOZMA” (1989)

Mudhoney Superfuzz Bigmuff plus Early Singles (1990)

Mother Love Bone Apple (1990)

Nirvana Nevermind (1991)

Screaming TreesSweet Oblivion” (1992)

Love BatteryDayglo” (1992)

Pearl JamVs.” (1993)

SoundgardenSuperunknown” (1994)

Alice in Chains Jar of Flies” (1994)

Bibliografia essenziale:

Michael Azerrad “American Indie 1981-1991, dieci anni di rock underground”, Arcana (2014).

Eddy Cilìa “Grunge”, Giunti (1999).

Eddy Cilìa, Federico Guglielmi “Rock, 1000 dischi fondamentali più cento dischi di culto”, Giunti (2019).

Piero Scaruffi, “Storia del rock Vol. 5, il nuovo rock americano degli anni ‘90”, Arcana (1994).