THE SAME OLD STORY, il nuovo singolo di MALO’ ai raggi x con un’intervista al cantautore

  • Perché hai deciso di camminare da solo come Malò dopo aver suonato in varie band musicali?

Come sai, appunto, ho sempre suonato in band ma sin dalla mia adolescenza ho scritto testi e associato suoni alle mie emozioni. Nel corso del primo lockdown ho deciso di prendere tutti questi pensieri, queste parole e questi suoni per renderli qualcosa di più definito da condividere con tutti

  • Quali obbiettivi ti prefiggi di raggiungere con questo tuo progetto?

Il mio obiettivo principale è quello di creare un legame sempre più stretto con la mia fan base che per me è davvero importante.
Altri obiettivi sono far uscire l’album da qui a pochissimo – ma non vi spoilero nulla – e tornare a suonare live davanti a tanta gente che ride balla e si abbraccia spensierata senza dover pensare alle regole poste, giustamente, per contenere l’emergenza da Covid.

  • Il singolo The same old story è in inglese. A cosa si deve questa scelta?

Domanda ricorrente (ride). Io ho sempre pensato che fare arte significa condividere un pezzetto della propria anima con chi ascolterà il brano, leggera il libro o guarderà il dipinto. Cantare in inglese mi permette di raggiungere e stabilire una connessione con più persone nel mondo. Ciò detto, non significa che non mi sentirete mai rivolgermi alla gente del nostro amato Paese nella nostra splendida lingua.

  • Leggo che tuo fratello è stato importante per la tua crescita musicale: come?

Esatto, Roberto è stato fondamentale nel mio percorso musicale. Grazie a lui mi sono approcciato per la prima volta alla musica ed ho deciso di iniziare a studiare teoria e pratica del pianoforte. Saranno stati i lunghi esercizi di solfeggio o la poca praticità sulla tastiera bianca e nera, ma appena mio fratello ha iniziato a suonare anche la chitarra oltre il sax, lì è scattato un amore incondizionato per le 6 corde e dopo poco anche per il basso elettrico.
Mi ha aiutato anche in un altro modo: da piccolo io non avevo un gran senso del tempo e non ero molto intonato e lui, da bravo fratello maggiore, mi prendeva un po’ in giro per questo e mi ha spronato come non mai a migliorarmi sempre più. Se oggi esisto come Malò lo devo sicuramente anche a Roberto!

  • Hai un passato da rocker, addirittura da metallaro. Come si configurano questi generi nel Malo’ di oggi?

Chi mi conosce meglio sa che ascolto di tutto. È facile sentirmi ascoltare un giorno il rap, un altro giorno il rock, poi il reggae, il jazz o il metal.
Malò è la summa di tutto ciò che ho imparato dai vari generi che ascolto e studio. Da questo punto di vista, mi piace pensare a questo progetto, a ciò che sono e ciò che creo come un viaggio tra le mille influenze musicali diverse che ho avuto nell’arco degli ultimi 13 anni.

  • Quali sono gli artisti italiani ed internazionali cui fai riferimento?

Non ci sono artisti nello specifico, anche se ho i miei artisti preferiti come tutti. Se proprio devo dirti un nome, ti dico Ren. Lui mi ha dato la forza e mi ha spronato in un momento difficile della mia vita e mi ha fatto decidere definitivamente di riscoprire la mia forza e tradurla in suoni e parole. Credo gli dedicherò una canzone (ride).

  • Ci sono dei problemi che noti nell’attuale situazione musicale italiana?

Mi avessi fatto questa domanda 6 o 7 anni fa ti avrei risposto sicuramente in maniera diversa. Ora ti dico che la scena musicale italiana e tutto ciò che a questa è connesso mi gasa. Vedo un’evoluzione interessante e costante che attira l’attenzione anche oltreoceano. Vedo tanta varietà e vedo, in un momento difficile, anche supporto da parte di alcuni attori del settore e delle istituzioni. Dopo lo shock iniziale, sono arrivate alcune good practice e le prime iniziative istituzionali: si pensi alla SIAE, al NuovoImaie e anche al Governo che ha adottato misure a riguardo nel decreto Cura Italia. Guardando le misure adottate da altri Paesi, sicuramente si potrebbe fare di più, ma penso anche che la ripartenza a tutto tondo sia supportata e sentita dalle istituzioni.

  • Cosa prevedi per il tuo futuro?

Ora sto rifinendo alcune cose dell’album ed ho iniziato a lavorare al secondo. Prevedo di non fermarmi un attimo nella scrittura, non perché non voglia ma perché ho così tanto da dire che le parole vengono fuori da sole.
Prevedo live in giro per la penisola in compagnia dei due grandi artisti, oltre che amici, Andrea Sandrone e Maurizio Belli. Sto lavorando a delle date all’estero ma, per ora, prendo tutto con le pinze, in attesa che il momento storico che stiamo vivendo si risolva e ci permetta di tornare a chiudere i bagagli anche all’ultimo minuto, pronti a partire per una nuova notte in compagnia dei fans e di chi non vede l’ora di scoprire te e la tua musica.

Pubblicato da

bommaraya

Giornalista. Rock Trotter. Amante della vita e delle sue sfumature.

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