Nel 1978, dopo aver venduto milioni di dischi ed essere diventato uno dei più grandi artisti internazionali degli anni ’70, Cat Stevens ha deciso di uscire dai riflettori da rock star ed andare oltre. Lo stesso anno è uscito il suo ultimo album sotto quel nome. Mentre la schiera di suoi fan era rattristata dalla notizia, insieme ai musicisti che hanno suonato con lui sia in tour che nei dischi, il cantante in realtà era euforico all’idea di questo cambiamento. “Era come tornare alla mia vera natura” riflette su quel momento. “Indietro fino all’infanzia con gli occhi spalancati”.
Giustamente intitolato Back To Earth, è stato il suo regalo di addio: un album che ha visto il cantante londinese salutare i suoi fan e allo stesso tempo spiegare la sua decisione di lasciare con canzoni come Last Love Song e Just Another Night. “Quello che succede dietro la facciata della celebrità o del palco può essere un vero e proprio mondo a sé stante”, dice ora, “e questo è quello che è stato la maggior parte delle volte. Ho mantenuto il mio buonsenso e ho tenuto gli occhi aperti.”
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Oggi, 10 Aprile 2020, vede la ripubblicazione di Back To Earth su Cat-O-Log Records/BMG in formato BOX Super Deluxe che contiene l’album originale (rimasterizzato ad Abbey Road), due brani inediti (Butterfly e Toy Heart), il master stereo originale del 2001, brani live, demo rare e due registrazioni bellissime ed assolutamente inedite, l’album del fratello David Alpha Omega prodotto da Yusuf/Cat Stevens stesso e materiale del concerto per l’Unicef del 1979 Year Of The Child, l’ultima esibizione dal vivo del cantante con il nome Cat Stevens.
Dopo la sua uscita, Back To Earth ha ricevuto critiche entusiaste. Cat Stevens ha pensato a lungo e intensamente di lasciare la sua carriera musicale. Tralasciando la sua generale disillusione nei confronti della fama, il cantante ha vissuto un’epifania spirituale dopo essere stato colto da una fitta corrente e quasi annegato nuotando nell’Oceano Pacifico tre anni prima. Piangendo rivolgendosi al cielo ha detto, “Se mi salvi, lavorerò per te”, fu salvato da un’onda delicata che lo riportò sulla riva.
Quello che lui chiama il suo “graduale risveglio” e la decisione di diventare Mussulmano nel 1977, cambiando il suo nome in Yusuf Islam, è stata scatenata dal fratello nel momento in cui ha regalato al cantante una copia del Corano per il suo 27° compleanno. “Avevo scoperto un nuovo modo di vedere l’universo.” spiega. “Come un bambino che aveva viaggiato su di un razzo spirituale verso un nuovo eccitante mondo.”
“Ci sono molti messaggi affascinanti nelle canzoni e nei testi di questo album; The Artist non ha parole, perché non riuscivo a trovare le parole per lodare a sufficienza il Creatore per questo incredibile universo; Daytime trasmette il senso di innocenza che ho riscoperto; infine Never è decisamente appropriata come ultima traccia e giustamente è piena di speranza e sentimenti.”
Back To Earth è stato sicuramente un notevole ritorno in gran forma, riunendo Stevens con Paul Samwell-Smith, il produttore dei suoi storici album multi platino Tea For The Tillerman (1970) e Teaser And The Firecat (1971), oltre che a consolidare la sua collaborazione creativa con il chitarrista di lunga data Alun Davies.